15 episodi

Un podcast di Valore D, scritto e condotto da Annalisa Monfreda e Montserrat Fernandez Blanco, e prodotto da Piano P, che racconta come le diversità di pensiero stiano riscrivendo le regole del mondo del lavoro. Un’evoluzione inarrestabile verso una nuova realtà, in cui la non conformità non sarà un problema da risolvere ma un valore aggiunto e ricercato, in cui generazioni diverse dialogheranno costantemente e in maniera costruttiva, in cui le idee imprenditoriali di chi oggi è ancora ai margini diventeranno i pilastri dell’economia di domani. Dopo aver smontato, nella prima stagione, l’idea che esista un unico modo di interpretare la carriera Stem, nelle sette puntate della seconda stagione incontreremo persone con abilità, peso, religione, età, colore della pelle e orientamento di genere non conformi agli stereotipi dominanti. Le seguiremo nelle grandi sfide che ancora oggi affrontano quotidianamente, mosse da una visione del futuro che per loro è progetto presente. Sempre illuminato dalla fede nella diversità come chiave per rendere migliori la società e il mondo del lavoro.Ha collaborato ai testi Debora Campanella.Produzione e adattamento di Carlo Annese.Editing audio di Giulia Pacchiarini.Montaggio di Federico Caruso.L'illustrazione della cover è di Marco Goran Romano.

Scelte Piano P

    • Istruzione
    • 4,7 • 11 valutazioni

Un podcast di Valore D, scritto e condotto da Annalisa Monfreda e Montserrat Fernandez Blanco, e prodotto da Piano P, che racconta come le diversità di pensiero stiano riscrivendo le regole del mondo del lavoro. Un’evoluzione inarrestabile verso una nuova realtà, in cui la non conformità non sarà un problema da risolvere ma un valore aggiunto e ricercato, in cui generazioni diverse dialogheranno costantemente e in maniera costruttiva, in cui le idee imprenditoriali di chi oggi è ancora ai margini diventeranno i pilastri dell’economia di domani. Dopo aver smontato, nella prima stagione, l’idea che esista un unico modo di interpretare la carriera Stem, nelle sette puntate della seconda stagione incontreremo persone con abilità, peso, religione, età, colore della pelle e orientamento di genere non conformi agli stereotipi dominanti. Le seguiremo nelle grandi sfide che ancora oggi affrontano quotidianamente, mosse da una visione del futuro che per loro è progetto presente. Sempre illuminato dalla fede nella diversità come chiave per rendere migliori la società e il mondo del lavoro.Ha collaborato ai testi Debora Campanella.Produzione e adattamento di Carlo Annese.Editing audio di Giulia Pacchiarini.Montaggio di Federico Caruso.L'illustrazione della cover è di Marco Goran Romano.

    S2E7. Francesco Ferreri: l’antropologia per comprendere le radici culturali dei nostri pregiudizi

    S2E7. Francesco Ferreri: l’antropologia per comprendere le radici culturali dei nostri pregiudizi

    Francesco Ferreri è un antropologo, autore di Antropochè, il primo podcast in lingua italiana dedicato a questa disciplina. Con lui facciamo un viaggio alla scoperta del filo comune che lega le storie di diversità che abbiamo raccontato negli episodi di questa seconda stagione, da quella religiosa a quella di genere, dai corpi non conformi alle diverse abilità.È proprio il corpo, inteso come parte fondante della nostra identità, a subire il processo di "mostrificazione" che porta all’esclusione sociale. L’antropologia, con il suo lavoro di comprensione dei meccanismi della nostra cultura e della nostra società, può aiutarci a capire che siamo tutti portatori inconsapevoli di pregiudizi. Riconoscere in noi queste dinamiche, capire l’importanza dell’educazione per la comprensione dell’altro sono gli strumenti che abbiamo per cambiare le cose, e per capire che in realtà siamo tutti diversi, e quindi un po’ mostri.

    • 21 min
    S2E6. Protopapa: la creatività che libera dalle gabbie di genere

    S2E6. Protopapa: la creatività che libera dalle gabbie di genere

    Stefano Libertini, in arte Protopapa, è un artista, deejay, produttore musicale, direttore creativo. Un percorso professionale ricco e sfaccettato, definito dalle sue passioni ma anche dalla volontà di dare voce alle diverse identità che compongono la nostra società.Cresciuto a Lecce, consapevole della propria omosessualità sin dall’adolescenza, si è dovuto scontrare con un ambiente ostile e respingente.Ha subito bullismo, attacchi, abusi, è stato allontanato dagli amici. Solo con il trasferimento a Bologna prima, e a Milano poi, con l’inizio della sua carriera nel mondo della notte, ha trovato un ambiente più accogliente e inclusivo, ma ancora frammentato. Un ambiente che con gli anni è diventato la comunità LGBTQ+ che conosciamo oggi. Protopapa ha capito l’importanza dell’educazione alla diversità, non solo attraverso il racconto diretto, ma anche attraverso l’arte: la musica, gli spettacoli, il cabaret sono strumenti altrettanto fondamentali nel percorso verso l’eliminazione dei pregiudizi.

    • 22 min
    S2E5. Tasnim Ali: combattere i pregiudizi con un velo di ironia

    S2E5. Tasnim Ali: combattere i pregiudizi con un velo di ironia

    Tasnim Ali è giovanissima, bella, piena di vitalità, ed è una content creator di successo, grazie ai video in cui, con leggerezza e ironia, racconta la sua religione: l’Islam. Ventiquattro anni, romana di origine egiziana, ha cominciato per gioco a rispondere alle domande sulla sua religione con video brevi e divertenti. La sua popolarità è aumentata velocemente e oggi Tasnim collabora con brand importanti che pubblicizza sui suoi canali. Ed è solo l’inizio per questa ragazza che oggi sogna un futuro da imprenditrice nel settore della Moda.Tasnim ci racconta cosa significa essere orgogliosamente italiani e portare con altrettanto orgoglio il simbolo forse più noto della sua religione: il velo. Velo che indossa sin da quando era bambina e che ha subito attirato su di lei giudizi e commenti, facendole scoprire quanto portare simboli evidenti di una religione o di una cultura, crei difficoltà e ostacoli che gli altri non devono affrontare. A volte persino il nome è sufficiente per escludere da un’opportunità lavorativa o dalla possibilità di trovare una casa in affitto. Come la stessa Tasnim ha scoperto per esperienza diretta.

    • 23 min
    S2E4. Giulia Lamarca: in viaggio per abbattere le barriere visibili e invisibili

    S2E4. Giulia Lamarca: in viaggio per abbattere le barriere visibili e invisibili

    Giulia era giovanissima quando un incidente stradale le ha fatto perdere l’uso delle gambe. Imparare a convivere con la carrozzina è stato un percorso lungo e difficile, che lei ha affrontato con l’aiuto di Andrea, un giovane fisioterapista poi diventato suo marito.Oltre al sogno di diventare psicologa, Giulia ne ha realizzato un altro che sembra impossibile anche ai non diversamente abili: lei e suo marito hanno lasciato un lavoro sicuro, e con la piccola Sophie girano il mondo, creando contenuti social. In questo modo, superano le barriere visibili e contribuiscono ad abbattere quelle invisibili, in una società in cui i pregiudizi sono diffusi, e gli attacchi frequenti - sia nel mondo reale che in quello virtuale - aggravano situazioni personali di per sé già complesse e spesso faticose.Le persone con disabilità, inoltre, hanno continuamente a che fare con barriere architettoniche e luoghi inaccessibili. Oltre a impattare in maniera significativa sulla loro quotidianità, questi ostacoli rendono difficile e talvolta impediscono la possibilità di studiare o lavorare. E naturalmente anche l’interazione con i colleghi ne soffre.Giulia e la sua famiglia contribuiscono col loro esempio a cambiare la narrazione che vorrebbe le persone disabili incapaci e indifese: viaggiano e fanno esperienze eccezionali, ma mostrano anche come si possano risolvere le piccole e grandi sfide della vita quotidiana. Uno sguardo carico di positività su un futuro possibile e necessario.

    • 20 min
    S2E3. Lara Lago: amare il proprio corpo, per i corpi di tutti

    S2E3. Lara Lago: amare il proprio corpo, per i corpi di tutti

    Lara Lago è tante cose: una giornalista di Sky, un’attivista per la body positivity, l’autrice di Il peso in avanti, un libro pubblicato nel 2023. A 39 anni porta avanti una battaglia che è partita dal suo corpo: noi, in maniera politicamente corretta lo definiamo “diverso e non conforme”, lei invece lo definisce grasso, rivendicando per questa parola la sua natura pulita di aggettivo, al pari di magro, alto, basso.Poter usare questa e altre parole per il senso che hanno, potersi vestire e mostrare come vuole e come le piace sono una conquista della sua quotidianità, che Lara vorrebbe fosse di tutte le persone che hanno corpi diversi da quelli imposti come standard dalla società. È il risultato di un percorso iniziato da ragazzina, quando ha cominciato la prima dieta: una battaglia con se stessa durata decenni e conclusa andando a lavorare all’estero e scoprendo che il suo corpo e il suo modo di vestire non avevano importanza per gli altri.Ancora oggi i corpi magri e la bellezza standard sono ritenuti strumenti utili, e talvolta necessari al fine del successo professionale. Le persone sovrappeso non solo devono subire un mondo pensato per i magri – dalla sanità ai vestiti – e talvolta gli attacchi diretti e gli insulti, ma sono anche penalizzate nel lavoro con stipendi più bassi e difficoltà maggiori nell’accesso ad alcuni tipi di impiego e nell’avanzamento di carriera. Ma oggi, sempre più spesso, le aziende si stanno organizzando per ovviare a questa situazione, anche con strumenti come gruppi d’ascolto e attività mirate. Con l’aiuto di attiviste della body positivity come Lara e le loro battaglie social.

    • 19 min
    S2E2. Charity Dago: l’orgoglio delle proprie radici per rappresentare il mosaico di nuove identità

    S2E2. Charity Dago: l’orgoglio delle proprie radici per rappresentare il mosaico di nuove identità

    Charity Dago è una consulente d’immagine, italiana di origine nigeriana, fondatrice di Wariboko, la prima agenzia di talent afro-discendenti. È la perfetta rappresentante delle seconde generazioni: ragazzi e ragazze che devono imparare a conciliare le proprie radici culturali, coltivate tra le mura domestiche e all’interno delle proprie comunità, con quelle del Paese in cui sono nati e cresciuti.Anche Charity ha cercato l’equilibrio tra questi due mondi, sentendo da adulta la necessità di abbracciare le sue radici e la sua identità nigeriana anche attraverso i capelli. Modella nel tempo libero, si è subito scontrata con un mondo dello spettacolo inclusivo ma in realtà per nulla attento a esigenze di persone come lei. Da qui la scoperta di una necessità condivisa da altri nella sua stessa situazione, e la consapevolezza di essere in grado di colmare questa mancanza.Wariboko nasce proprio dall’esigenza di rappresentare gli afrodiscendenti, colmando il vuoto presente nel mercato artistico italiano. La direzione che Charity le ha dato, però, non è solo la tutela dei singoli, ma anche quella di contribuire a un cambiamento più ampio, che vada a toccare la società nella sua interezza. Perché vedere in tv, nelle pubblicità o al cinema una molteplicità di fattezze, significa contribuire a formare una coscienza collettiva in cui il diverso non sia più tale. In cui il diverso, alla fine, non esista più, ma esista solo una pluralità.

    • 19 min

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